TAME IMPALA: ROCK PSICHEDELICO TARGATO AUSTRALIA
La patria degli AC/DC, di Nick Cave e dei Vines continua a sfornare ottima musica, parola delle migliaia di fan che vanno pazzi per loro: i Tame Impala.
Nome buffo per una rock band che con l’Africa (l’impala è l’antilope della savana africana) non ci azzecca niente, eppure queste due paroline sono diventate nel giro di pochi anni il marchio di garanzia che assicura una qualità ottima a chiunque stia per stappare un loro disco.
E le annate migliori sono quelle del 2010 e del 2012, ossia quelle in cui i 4 di Perth (anche se ora sono in Five: si è aggiunto Julien Barbagallo) hanno dato alle stampe due chicche discografiche davvero imperdibili: “Innerspeaker” e “Lonerism”.
I Fab Five (i continui rimandi ai Beatles sono voluti, tra poco ci arriviamo) sono riusciti a farsi apprezzare dovunque e da chiunque, basti pensare che la loro prima fatica discografica si è piazzata al quarto posto nella classifica degli album più venduti in Australia e che la seconda ha guadagnato l’ottantesima posizione nella lista dei dischi più gettonati in Italia.
Se già un simile risultato sarebbe da chapeau per chi fa pop o soul, figuriamoci per questi ragazzi australiani che nel 2007 decisero di dedicarsi anima e corpo a un genere che si pensava fosse stato sotterrato con il corpo di Jimi Hendrix: il rock psichedelico.
Nonostante non sia certo quel tipo di musica che va per la maggiore a “X Factor” o ad “Amici”, il genere prescelto dal frontman Kevin Parker piace parecchio anche se si spaccia come diametralmente opposto al pop.
Ma benché si abbeveri proprio di psichedelia pura, venato com’è da quegli sperimentalismi e suoni allucinati tanto in voga ai tempi di Woodstock, il sound dei Tame Impala ha anche subito molto di quell’irresistibile fascino che i Fab Four (ecco che ci siamo arrivati) hanno esercitato con la loro musica.
Basterebbe ascoltare un pezzo come “Feels Like We Only Go Backwards” per chiudere gli occhi e figurarselo suonato da Lennon, McCarthy e compagnia bella.
Una doccia fresca di psyco-rock a cui si aggiunge una dose massiccia di power pop, per non parlare dell’aura favolistica che avvolge ogni brano nato dalla mente geniale di Kevin Parker.
D’altronde cosa ci si poteva aspettare da uno che ha il vizio di scrivere e registrare i dischi in una casa sull’albero (“Innerspeaker) o di farlo in giro per il mondo con un set up portatile (“Lonerism”)?
La loro vena favolistica andrà dunque a braccetto con la location da Mille e una notte che li aspetta per il loro attesissimo live del 13 agosto: la Baia del Silenzio di Sestri Levante, dentro l’ex Convento dell’Annunziata.
Ciliegina su una torta già squisita, il concerto dei Tame Impala chiuderà in bellezza il Mojotic Festival di quest’anno.
E dopo la casa sull’albero, con ogni probabilità Kevin Park troverà il nuovo posto incantato dove scrivere e registrare i prossimi dischi: la Baia del Silenzio.
Che, non a caso, si chiama anche Baia delle Favole.
Non perdetevi quindi quella con protagoniste loro: le antilopi australiane.
La morale qual è? Nessuna. Ma di sicuro il morale ne gioverà godendosi il live dell’anno.
Guarda il video di “Feels Like We Only Go Backwards”
Hipster dixit
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Camilla Sernagiotto
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