L’INIZIO DI TUTTO
Quando Gesù mi è apparso la prima volta era il febbraio del 2013. Ero a lezione di scrittura creativa e i miei insegnanti stavano cercando di farmi capire quanto noioso fosse il romanzo che cercavo di scrivere. A un certo punto ho sentito una presenza vicino a me. Era Lui.
«Gesù!».
«Zitto, che gli altri mica me vedono».
«Ma…».
«Zitto t’ho detto. Te vuoi fa’ ricovera’? Vieni fuori».
Ha tirato fuori una sigaretta dalla tasca della tunica ed è uscito dall’aula. Dopo un po’ sono uscito anche io.
«Masime’”, ha detto appena mi ha visto uscire. Masimetto mi chiamavano solo gli amici del liceo.
«Che ne sai del nome?”
«So’ Gesù Cristo mica Wanna Marchi, Masime’».
«Ti ascolto Gesù, però sappi una cosa: io sono ateo».
«Bravo stronzo. Ma tanto poi fai i conti co’ papà. Comunque senti Masime’».
«Dimmi».
«A noi tra un po’ ce serve uno che la butta un po’ sullo scherzo, che ce prende un po’ in giro. Insomma un po’ de satira sulla chiesa, capito?”
«Ma io non scrivo mica cose comiche.”
«No, è vero. Tu scrivi cose tristi, solo che sei noioso, quindi tocca che decidi. O fai ride co’ noi o passi la vita a fatte corregge i compiti a casa dai quei due là dentro.”
«Ma io voglio scrivere un romanzo.”
«Lascia perde, senti a me.”
«Io almeno ci voglio provare».
«Ma amico mio, scusa, se Gesù Cristo te dice che devi lascia’ perde, lascia perde no?».
«E tutto quello che ho scritto finora?».
«C’è la raccolta differenziata, per quella. Che ce vuole? Che t’hanno insegnato quelli lì sulla scrittura?».
«Che m’hanno insegnato?”
«Che scrive è importante, ma cancella’ è fondamentale. O no? Allora, buttiamo tutto Ciarro’ e ce diamo alla vita nuova?».
«No, non esiste».
«Ma se te dico che non fa pe’ te la narrativa triste fidate no? Io te propongo il futuro e tu me rispondi col quattro de spade?».
«Cioè?”
«Eh non lo so. Non so’ mai stato bravo a carte, però me piacciono un sacco le metafore coi giochi de carte. Papà è bravissimo co’ le metafore, per esempio. Comunque, io tra un po’ faccio sbaracca’ Ratzinger che c’ha svuotato le chiese e mettiamo uno nuovo, uno che ride sempre, allegro, divertente. Un vitellone, capito? Uno che pare che chissà che deve fa, e invece poi… Capito?».
«E io che c’entro?».
«Aspe’, mo’ te dico. L’idea è che io te mando qualcosa ogni tanto, te do qualche idea e poi tu la scrivi magari su Facebook, e la facciamo circola’. Che ne pensi?».
«E che ci guadagno?”
«Ma che sei scemo? La satira sulla chiesa non la fa nessuno, Ciarro’. Te pare che non trovi uno che te pubblica?».
«Dici?».
«E dico sì. So’ Cristo le saprò certe cose no?».
«Beh, devo dire che la cosa mi alletta, visto anche come va il romanzo.”
«Ecco bravo. Mo’ va dentro va. Allora stiamo d’accordo così Ciarro’?».
«Va bene.”
«Ah Ciarro’, quei due là dentro ascoltali se te danno un consiglio. Quando abbiamo scritto la bibbia so’ stati tanto utili gli editor. Me raccomando che pe’ quanto me riguarda ‘ste persone stanno una spanna sopra a papà».
Si sente un tuono.
«Eccolo. Ammazza, sente tutto oh. Me ne vado Masime’. In gamba allora eh?».
«Che fai adesso? Sparisci?».
«Ma che cazzo stai a di’? Mica so’ Silvan. Faccio le scale, no?».
Massimiliano Ciarrocca
Pronto France’
Dal 16 novembre in libreria
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